Nuova Riveduta:

Atti 22:5

come me ne sono testimoni il sommo sacerdote e tutto il collegio degli anziani; avute da loro delle lettere per i fratelli, mi recavo a Damasco per condurre legati a Gerusalemme anche quelli che erano là, perché fossero puniti.

C.E.I.:

Atti 22:5

come può darmi testimonianza il sommo sacerdote e tutto il collegio degli anziani. Da loro ricevetti lettere per i nostri fratelli di Damasco e partii per condurre anche quelli di là come prigionieri a Gerusalemme, per essere puniti.

Nuova Diodati:

Atti 22:5

come mi sono testimoni il sommo sacerdote e tutto il sinedrio degli anziani, dai quali avendo anche ricevuto lettere per i fratelli, mi recavo a Damasco per condurre prigionieri a Gerusalemme anche quelli che erano là, perché fossero puniti.

Riveduta 2020:

Atti 22:5

come me ne sono testimoni il sommo sacerdote e tutto il collegio degli anziani, dai quali, avendo pure ricevuto lettere per i fratelli, mi recavo a Damasco per condurre legati a Gerusalemme anche quelli che erano là, perché fossero puniti.

La Parola è Vita:

Atti 22:5

Il sommo sacerdote e tutti gli altri capi del popolo possono testimoniare. A loro infatti chiesi delle lettere per i capi giudei di Damasco, lettere che mi autorizzavano a portare a Gerusalemme tutti i cristiani che trovavo, perché fossero puniti.

La Parola è Vita
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Riveduta:

Atti 22:5

come me ne son testimoni il sommo sacerdote e tutto il concistoro degli anziani, dai quali avendo pure ricevuto lettere per i fratelli, mi recavo a Damasco per menare legati a Gerusalemme anche quelli ch'eran quivi, perché fossero puniti.

Ricciotti:

Atti 22:5

della qual cosa mi son testimoni il sommo sacerdote e gli anziani, dai quali ebbi lettere pei fratelli di Damasco; e io mi ci recavo per menare in catene a Gerusalemme quelli di là, perchè fossero puniti.

Tintori:

Atti 22:5

come ne è testimone il sommo sacerdote e tutti gli anziani, dai quali, ricevute lettere per i fratelli, me ne andavo a Damasco per condurli di là a Gerusalemme legati, affinchè fossero puniti.

Martini:

Atti 22:5

Come ne è a me testimone il principe de' sacerdoti, e tutti i seniori, da' quali ricevute lettere per Damasco ai fratelli, io me ne andava per condurli di colà legati in Gerusalemme, perché fosser puniti.

Diodati:

Atti 22:5

Come mi son testimoni il sommo sacerdote, e tutto il concistoro degli anziani; da cui eziandio avendo ricevute lettere a' fratelli, io andava in Damasco, per menar prigioni in Gerusalemme quegli ancora ch'erano quivi, acciocchè fosser puniti.

Commentario abbreviato:

Atti 22:5

Capitolo 22

Il racconto della conversione di Paolo At 22:1-11

Paolo è stato incaricato di predicare ai Gentili At 22:12-21

La rabbia dei Giudei, Paolo sostiene di essere un cittadino romano At 22:22-30

Versetti 1-11

L'apostolo si rivolge alla folla inferocita, nel consueto stile di rispetto e benevolenza. Paolo racconta la storia della sua prima vita in modo molto particolare; nota che la sua conversione è stata interamente opera di Dio. I peccatori condannati sono colpiti dalla potenza delle tenebre ed è una cecità duratura, come quella degli ebrei increduli. I peccatori convinti sono colpiti dalla cecità, come Paolo, non dalle tenebre, ma dalla luce. Per un certo periodo sono portati ad essere smarriti dentro di sé, ma è per essere illuminati. Un semplice resoconto dei comportamenti del Signore nei nostri confronti, che ci porta, dall'opposizione, a professare e promuovere il suo Vangelo, quando viene esposto con spirito e modi giusti, a volte fa più impressione di discorsi faticosi, anche se non arriva alla piena dimostrazione della verità, come fu mostrato nel cambiamento operato nell'apostolo.

Riferimenti incrociati:

Atti 22:5

At 9:1,2,14; 26:10,12
At 4:5; 5:21; Lu 22:66
At 22:1; Rom 9:3,4

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